È un quadro dei primi anni ’80 nei quali sono maturate le esperienze del decennio precedente a contatto con quei pittori milanesi accomunati da una ricerca che il critico Marco Valsecchi, con una sintesi geniale, aveva definito “ Realismo Esistenziale”. Questo contatto stimolava la mia ricerca con la mia cultura di origine napoletana fatta di amore per la pittura del ‘600 e ‘800. In questo dittico mi sono ispirato, come spesso mi capitava, al tema biblico come metafora del mondo in cui oggi viviamo. Per l’occasione i miei allievi si prestarono a recitare il ruolo di protagonisti dell’Eden; Eva indossa una pelliccia sintetica, Adamo i blue jeans. Il racconto ha una successione temporale come una sequenza da cinema che va dal tempo felice alla cacciata dal paradiso terrestre con due simboli: il fulmine dell’ira divina e il bucranio la mortalità dell’uomo. Il quadro fu esposto alla Biennale di Milano del’84 e destò molto interesse dei critici tra i quali Giovanni Testori.