Dichiarazioni di pace

Riflessioni in occasione della mostra

La bella frase “Non esiste che l’arte”, incisiva come il verso di una poesia, fu pronunciata da Umberto Boccioni alla fine della sua esperienza artistica e umana, dopo che aveva vissuto come soldato la terribile tragedia della prima guerra mondiale. Il pensiero pronunciato da un grande artista ci dà forte il senso di come l’arte, per verità e bellezza, rappresenti l’unico riscatto per la dignità dell’uomo dalla follia delle guerre.

Conservo anche indelebile un ricordo dello scultore Alik Cavaliere, per la sua intelligenza e il suo dichiarato amore per la libertà. Il ricordo è legato a una iniziativa degli insegnanti dell’accademia di Brera di fare una mostra che avesse come tema l’Arco della Pace di Milano; il ricavato delle vendite avrebbe contribuito al restauro della sestiga in bronzo posta sull’arco. La misura della tela era la stessa per tutti e tutti si sforzarono di esaltare nelle loro opere la nobiltà dell’oggetto in questione.

Alik non dipinse nulla, scrisse solo un pensiero sulla tela bianca: “Vorrei che tutti gli archi della pace fossero trasportati nell’Antartide e seppelliti sotto i ghiacci perché ci ricordano gli orrori delle guerre con milioni di morti e distruzioni”.

Grazie Alik, anche tu ci hai lasciato un pensiero di grande verità e bellezza.
Teniamo sempre alta la bandiera della “Dichiarazione di Pace” per il futuro dell’umanità.

Luglio 2017

Alberto Venditti