Critica

Giorgio Mascherpa

1985

Ecco perciò, in questa forma corsiva della lettera, qualche osservazione immediata. La prima è che, nell’incisione, la natura espressiva che palesi e riveli in pittura (e soprattutto in quei tuoi preziosi pastelli e acquerelli) resta sorprendentemente intatta, lo stesso tessuto vellutato che si brucia alla luce o s’addentra luminoso fino all’abisso nel gorgo delle ombre. Il segno si passa e si ripassa sopra formando poi una sorta di polvere, di nebbia, di velo, un qualcosa che rende il presente così distaccato, oggettivo, che pare subito più lontano, come lo si scorgesse attraverso le palpebre socchiuse nel ricordo. Sicché questa immediatezza, che tu palesi nell’affrontare il reale è soltanto il tema del racconto; che poi son le velature, sono i passaggi così sottili è seducenti degli inchiostri e delle morsure a render queste presenze più remote e meditative.