Critica

Marcello Colusso

Venezia, 12 giugno 1995

La pittura di Alberto Venditti è apparentemente semplice. Il primo sguardo viene catturato dalla forma suadente, dalla felicità cromatica, dal taglio compositivo, ma, poco dopo, sorge una strana inquietudine che spinge l’osservatore a voler andare più a fondo, a sapere qualche cosa di più preciso di quello che la piacevolezza della forma ha fatto vedere. Piano piano s’insinua il dubbio che Venditti giochi a nascondino oppure lasci appositamente delle tracce (modello Pollicino) per vedere se qualcuno riesce a seguirlo lungo la strada, perché questo pittore dipinge sempre delle storie, ma sono storie di cui egli solo conosce a fondo il contenuto. Quando dipinge le “nature morte”, ad esempio, si ammira il disegno preciso degli agli, delle cipolle, dei limoni, delle zucche, di tutto quello che un opulento mercato del sud può offrire ai suoi compratori, ma quando lo sguardo si avvicina, ci si accorge che non c’è niente che se ne stia in posa, come avviene nelle classiche composizioni di oggetti inanimati, Tra oggetto ed oggetto spira uno strano vento che non solo travolge qualsiasi cosa incontri nel suo cammino, ma stabilisce rapporti spaziali, muove le ombre, rende improbabile ogni equilibrio statico, insomma rompe la classicità.

Marcello Colusso nato a Portogruaro (VE) l’8 dicembre 1947, muore a Trento il 12 luglio 2000.

Compiuti gli studi classici a Venezia, dopo aver conseguito la laurea in lettere all’Università di Padova, frequenta, l’Accademia delle Belle Arti di Venezia diventando assistente di Storia dell’Arte fino al 1989, anno in cui vince la cattedra di Storia dell’Arte all’Accademia di Brera, quindi si trasferisce a Milano.

Dal 1971 inizia la sua partecipazione al mondo artistico come pittore, incisore, litografo, con mostre personali e collettive in Italia e all’Estero, in gallerie private e musei.

Al suo essere artista Colusso affianca sempre l’attività di storico con cicli di conferenze, presentazioni di cataloghi di Mostre di oltre 50 artisti contemporanei. Fa parte anche dell’Associazione Incisori Veneto-Friulani.

Personaggio eclettico è coautore del Carnevale dei Pulcinella nel 1982 e della macchina dei fuochi nel 1984 del Carnevale di Venezia; è regista del Palio di Feltre nel 1986; nel 1990 è ideatore e conduttore della trasmissione televisiva “Vacanze con l’Arte” per il Dipartimento Scuola e Educazione della Rai3. A Milano fonda nel 1992 l’associazione artistica “Il Melograno d’Oro”.

Di sé ha scritto: è difficile, conoscendo le molteplici vie della storia della pittura, affrontare la tela con la mente e gli occhi sgombri da soluzioni già trovate e risolte, mi pare che ogni pennellata sia già stata data, ogni sensazione vissuta, ma, alla fine mi dico che, se tanti hanno già amato, ciò non esclude che possa amare anche io.